I ricordi della mente
Le canzoni dei cartoni che non si dimenticano mai
Passano gli anni ma basta sentirle una volta per ricordare le parole, stiamo parlando delle sigle dei cartoni animati che hanno segnato l’infanzia e la gioventù di buona parte degli uomini e delle donne di oggi.
Elencare ogni sigla sarebbe davvero una lista che non finirebbe mai, ma già basti pensare a tutte quelle fatte da Cristina D’avena per avere con se un bagaglio di musica di questo genere abbastanza ampio.
Apriamo questo bagaglio e scopriamo le canzoni che più restano nella mente di una considerevole schiera di persone, le parole e la musica restano ricordi indelebili.
Sono le sigle dei cartoni animati degli anni 80 e 90, dove alcuni di questi si ascoltano ancora oggi, perchè sulle emittenti italiane, nazionali o regionali che siano, vengono ancora trasmessi e sono comunque tanto seguiti, Gli evergreen che non passano mai di moda, si ritorna bambini ogni volta che si può.
Le varie sigle
Piacevoli suoni per la mente
Iniziamo la lista delle sigle dei cartoni animati dai Puffi, i degni rivali di Gargamella ed il suo gatto Birba, dove la cantante italiana diceva nel ritornello della sua celebre canzone:” Noi puffi siam così, noi siamo puffi blu, puffiamo su per giù, due mele o poco più”.
C’è da dire però che non è l’unica canzone sui puffi, infatti molto orecchiabile è quella che nel ritornello dice: “I puffi sanno che tesoro c’è, è il fiore accanto a me”.
Nella lista delle sigle dei cartoni animati ovviamente ci sono anche altri cartoni, come i Cavalieri dello Zodiaco, che difendevano la regina Isabel e combattevano contro i portatori delle armature degli altri segni zodiali. La loro sigla diceva nel ritornello:”Sono i cavalieri dello zodiaco, hanno nomi importanti, sono grandi quato eroi, tutti decisi a vincere, ma solo uno alla fine potrà trionfar”.
Scorrendo la lista, vengono in mente le sigle di Holly e Benji, il celebre cartone animato che parlavo di calcio, con le imprese di questi due calciatori con un sogno tanto grande.
La prima nel ritornello faceva così:” Holly si allena tirando i rigori, Benji si allena parando i rigori, sempre partite ed allenamenti, tanta è la classe dei due contendenti”, poi man mano che il cartone avanzava con le serie la sigla diventò: “Due amici, due campioni, un mondo di emozioni, con classe, grinta e volontà, Holly e Benji for ever, due grandi calciatori nel gruppo dei migliori ed ognuno sa che vincerà”.
I cartoni animati di una volta
Le sigle mai dimenticate
Le sigle dei cartoni animati come già detto sono indelebili, anche se il cartone animato è di molti anni fa e raramente viene trasmesso, la sigla non viene dimenticata. E’ proprio il caso dell’Uomo tigre, la sua sigla diceva:”
E’ l’uomo tigre che lotta contro il male, combatte solo la malvagità, non ha paura, si batte con furore, ed ogni incontro vincere lui sa”.
Chi non ricorda il dinosauro verde con il viso da pacioccone? Stiamo parlando di Denver, la sigla di questo cartone anni 90 diceva:” Denver, hai gli occhiali e il nasone all’insù, Denver, come parli lo sai solo tu, Denver”. Oltre ai suoi tanti film, Scuola di polizia, ha ritrovato un gradito successo anche come cartone animato, dove la sua sigla era facile da canticchiare.
Sono passati anni ma il ritornello facilmente si ricorda, ed eccolo qui:” Scuola di polizia, scuola di ilarità, scuola di polizia, ma la scuola sempre scuola è”. Nei cartoni animati spesso si è parlato di sport, si è passati dal calcio al basket, fino alla pallavolo, con quest’ultimo viene subito in mente il cartone animato Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo.
Cristina D’avena decantava nel ritornello della sua canzone così:” Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo, Shiro e Mila amore a prima vista è, Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo, Shiro e Mila che dolce sentimento è”.
La lunga lista la chiudiamo con un altro celebre cartone animato che resta nella mente di tanti bambini, esso è Ufo robot, cartone animato di tantissimi anni fa, parliamo degli anni 80.
La sua sigla è ormai un cult conosciuta da tutti:”Si trasforma in un raggio missile con circuiti di mille valvole, tra le stelle sprinta e va, mangia libri di cibernetica, insalate di matematica e a giocar su Marte va”. Questo robot veniva guidato dal ragazzo di nome Actarus ed aveva come suoi punti di forza l’ Alabarda spaziale.